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Tipi di lievito: utilizzi, dosi e sostituzioni

Dopo la mia guida sulle farine e quella sulla sostituzione delle uova nelle vostre ricette, proseguo la rubrica delle “Lezioni di cucina” con un altro argomento, da voi molto richiesto: i vari tipi di lievito, i loro utilizzi e le possibili sostituzioni.

Prima di parlare delle tipologie di lievito, però, dobbiamo fare chiarezza tra i vari tipi di lievitazione:

Ora che abbiamo compreso l’esistenza di diversi modi per lievitare gli impasti, vediamo quali sono i vari tipi di lievito, i loro utilizzi, i pregi e gli svantaggi, nonché le possibili sostituzioni.

Tipi di lievito naturale

Con i lieviti naturali la produzione di anidride carbonica dell’impasto (e quindi la sua lievitazione), è ottenuta da una fermentazione alcolica svolta da microorganismi. Sono i tipici lieviti per pane, pizza e dolci a lunga lievitazione, come cornetti e pan brioche.

I microorganismi possono trovarsi in forma pura, è il caso del Saccharomyes Cervisiae noto a tutti come lievito di birra, oppure convivere in un insieme di lieviti e batteri lattici nel cosiddetto lievito madre.

Lievito di birra

Il lievito di birra si trova in commercio in due forme, quella fresca e quella disidratata (in granuli). Gli utilizzi sono analoghi, si tratta infatti dello stesso lievito; ciò che cambia sono le dosi e i tempi di conservazione: mentre il lievito fresco si conserva qualche giorno in frigorifero (o un po’ più a lungo in congelatore), quello disidratato si mantiene in dispensa fino ad un anno. Per quanto riguarda le dosi:

Per aumentare la digeribilità del prodotto finale è possibile diminuire la dose di lievito, aumentando il tempo di lievitazione; per fare ciò potete tenere conto di queste proporzioni nel dosaggio del lievito di birra sul peso della farina:

Se usate il lievito disidratato, effettuate il calcolo di cui sopra e dividete il numero ottenuto per tre.

Sia che usiate lievito di birra fresco che disdratato, dovete sempre scioglierlo accuratamente in parte del liquido previsto dalla ricetta, precedentemente intiepidito ed addolcito con un pizzico di zucchero oppure una punta di cucchiaino di miele o malto d’orzo. Dovete quindi attendere che si formi una schiuma in superficie (segno di attivazione del lievito), prima di aggiungerlo alla farina e proseguire con la ricetta.

Lievito Madre

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Il lievito madre è un lievito vivo, composto da microorganismi vari tra cui saccaromiceti, fermenti lattici ed acetici che il lievito “assorbe” dall’ambiente. E’ in grado quindi da un lato di indurre lo sviluppo dell’anidride carbonica come il lievito di birra, ma anche di produrre una fermentazione che aggiunge notevoli vantaggi sul prodotto finito:

Per tutti questi motivi il lievito madre è il mio preferito, non esiste però alcun motivo per usarlo in maniera esclusiva rispetto ai vari lieviti; nessuno di essi è nocivo per l’organismo purché usato nelle giuste dosi e modalità, a meno che non siamo intolleranti ai lieviti in generale. Per questi casi vi invito a leggere il paragrafo sulla lievitazione fisica, ovvero senza aggiunta di lieviti.

Come il lievito di birra, anche il lievito madre esiste nella forma “fresca”, così come lo si può acquistare disidratato.

Per quanto riguarda il lievito madre secco, vi consiglio di acquistare lieviti biologici di qualità e di rispettare le dosi e i tempi di lievitazione indicati sulla confezione.

Per il lievito madre fresco, vi rimando invece alla mia guida completa dove trovate la ricetta semplice per il lievito madre e tutte le informazioni sulla conservazione e il rinfresco. Sul blog trovate poi tante ricette per utilizzarlo, come la mia famosa pizza metodo Bonci con lievito madre, una (video)ricetta infallibile che faccio ormai da anni e molto apprezzata da amici, parenti e da voi, lettori di RicetteVegolose!

Altri tipi di lievito naturale

Tipi di lievito instantaneo (chimico)

Vorrei anzitutto precisare che il lievito chimico non è assolutamente nocivo. Il nome specifica il fatto che produce l’anidride carbonica (cioè fa gonfiare l’impasto) non con una fermentazione microbica, ma attraverso una reazione chimica che avviene durante la cottura.

Per questo il lievito chimico è conosciuto anche come lievito istantaneo e lo si aggiunge tal quale agli impasti, che vanno cotti immediatamente.

Come potrete immaginare a questo punto, avendo letto i paragrafi precedenti, con il lievito istantaneo non abbiamo la fermentazione tipica dei lieviti naturali perciò i prodotti non possono essere né alveolati né aromatici al pari di quelli preparati con lievito madre o di birra.

Per questo il lievito istantaneo non è adatto alla produzione di pani, pizze, focacce e brioches, ma è perfetto per biscotti, torte, crostate, torte salate, crackers e prodotti secchi da forno. Si possono usare in modo equivalente, eccezione fatta per le miscele specifiche per dolci che di solito contengono la vaniglia e perciò non sono adatte per ricette salate.

In commercio possiamo trovare i seguenti tipi di lievito istantaneo:

Lievitazione fisica e ricette senza lievito

La lievitazione fisica riguarda alcuni tipi di impasto che possono gonfiarsi per altri meccanismi, senza aggiunta di lievito. In particolare:

Ci sono poi ricette che per loro natura sono ottime anche senza lievito, ti invito a scoprirle nella sezione dedicata sul blog.

Per qualsiasi dubbio o consiglio sull’utilizzo dei vari tipi di lievito, lascia un commento. Sarò lieta di risponderti! 

Se provi i miei consigli o una mia ricetta, posta le tue foto con l’ #ricettevegolose: le condividerò con piacere sui miei canali social Facebook, Instagram e Twitter.

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A presto 😉
Alice

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