Ha cominciato a diffondersi decenni fa, ma la popolarità è giunta solo negli ultimi anni: stiamo parlando della dieta vegana, regime alimentare che esclude completamente l’uso di prodotti di origine animale. È forse meno conosciuta della vegetariana, con cui presenta similitudini come l’esclusione del consumo di carne ma anche sostanziali differenze. Nella dieta vegana non sono inclusi nemmeno latticini, uova e pesce. Una distinzione che pian piano anche chi aveva meno dimestichezza nel campo ha imparato a riconoscere, anche se ciò che molti non sanno è la storia di come è nata la dieta vegana.
Ha iniziato a rendersi nota negli anni ’40, quando nel Regno Unito i primi sostenitori hanno iniziato a preoccuparsi di come gli animali venissero sfruttati dall’industria alimentare. La dieta vegana non è sempre stata sotto i riflettori: a influenzarne l’ascesa o meno sono stati i movimenti sociali, la consapevolezza ambientale e l’attenzione verso la salute diffusi nei vari momenti storici. A essere poco conosciute non solo le origini della dieta vegana, ma anche le varie combinazioni nutrizionali che la contraddistinguono.
Chi è vegano può seguire, oltre che un regime alimentare vegano classico, il Raw Veganism, la dieta Whole Food Plant Based e la dieta chetogenica vegana. Tutte dimostrazioni di come sia possibile seguire una dieta equilibrata senza rinunciare ai benefici di una cucina variegata e gustosa. Andiamo a scoprirle, ma non prima di comprendere perché in tanti stanno scegliendo e continuano a scegliere il regime alimentare vegano.
Perché si sceglie la dieta vegana
Le ragioni per cui le persone decidono di abbracciare una dieta vegana possono essere molteplici e non di rado si sovrappongono tra loro. Principalmente si possono riassumere in tre categorie: etiche, ambientali e di salute. Analizzando la questione etica, molti individui credono che cibarsi degli animali sia moralmente sbagliato, soprattutto non tollerano il modo in cui vengono allevati, intensivamente, per produrre gli alimenti. Creature che spesso si trovano a vivere in condizioni di sofferenza, stipati in piccoli spazi. A questo va ad aggiungersi anche una maggiore consapevolezza, data anche dalla possibilità di accedere a sempre più informazioni, diffuse su canali differenti, di come funziona l’industria alimentare e anche quali impatti negativi il consumo di carne può provocare sull’ambiente.
Proprio la sostenibilità è strettamente connessa al tema del veganismo. Adottare una dieta che segue questa filosofia significa ridurre l’impatto dell’uomo sull’ecosistema, visto che gli allevamenti intensivi comportano deforestazione, inquinamento delle risorse idriche e contribuiscono alle emissioni di gas serra. Infine, da non sottovalutare, anche la salute: alcuni la scelgono perché soffrono di allergie o intolleranze provocate da determinati ingredienti presenti nei prodotti di origine animale.
Raw Vegan: spazio ai cibi crudi
Ma ora passiamo in rassegna le diete che un vegano può seguire senza il timore di commettere errori. Alimenti crudi, poco processati, rigorosamente di origine vegetale: queste le caratteristiche principali della raw vegan, o crudista vegana, dieta che si basa sull’idea che la cottura degli alimenti possa distruggere enzimi e nutrienti vitali. Chi la adotta dunque opta per il consumo di cibi crudi per massimizzare il valore nutrizionale, evitando di cuocerli oltre una certa temperatura, generalmente compresa tra 40 e 49 gradi Celsius, al fine di preservare al massimo le proprietà.
La dieta include principalmente frutta, verdura, noci, semi, germogli e alghe marine, consumati crudi o leggermente essiccati.E’ importante pianificarla attentamente per garantire un adeguato apporto di proteine, vitamine B12, calcio, ferro e altre proprietà essenziali.
Dieta chetogenica: è compatibile con il veganismo?
Un pranzo in dieta chetogenica è finalizzato alla perdita di peso, al controllo glicemico e al miglioramento di alcune patologie. Vantaggi che anche i vegani ricercano: ma come fanno ad adottarla se prevede il consumo di grassi e di proteine di origine animale? Semplice, esiste una variante pensata ad hoc per loro, ovvero la dieta chetogenica vegana. In questo regime le esigenze proteiche vengono soddisfatte attraverso prodotti a base di soia come il tofu o il tempeh su tutti, oppure integratori. Certo, non è semplice assumere la dose di proteine richiesta, essendo impraticabile per i vegani l’assunzione di carne, latticini e uova, tuttavia non è certo una dieta impossibile da seguire.
La sfida principale di questa dieta è la monotonia: già di per sé è piuttosto restrittiva perché comporta la riduzione drastica di carboidrati per arrivare ad assumere uno stato chiamato chetosi, la versione vegana impone anche l’eliminazione della maggior parte delle fonti proteiche previste e utilizza solo grassi naturali. Tuttavia le idee per una dieta chetogenica da sfruttare non mancano: zucchine ripiene di guacamole, insalata di tofu e avocado, curry di cavolfiore e cocco sono solo alcuni esempi di ricette per dieta chetogenica da sfruttare per rendere ogni pasto unico e nutriente.
Così come nutriente è la dieta WFPB, ricca di cibi integrali proposti nella loro forma più naturale, minimizzando il ricorso a prodotti trasformati e altamente lavorati. Quali? Frutta e verdura fresca, cereali integrali, legumi, noci, semi e grassi sani, scelti consapevolmente per gestire il peso, ridurre il rischio di malattie cardiache e controllare il diabete (sempre sotto l’occhio attento di un esperto del settore).
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A presto 😉
Alice